Marco Russo Art + Edizioni Carthesia

Nel rappresentare la parte più famosa dell’opera è stato semplice farmi venire delle idee in mente 

Tuttavia cercavo immagini nuove, che non fossero mai state riprodotte e sopratutto, che potessero essere dinamiche come la copertina di un fumetto di super-eroi ma dipinte nel senso più tradizionale.

Siccome questi giganti viene raccontato che fossero monolitici come torri, ho voluto rappresentare una scena claustrofobica: Uomini di dimensioni enormi legati uno vicino l’altro con mezzo corpo nell’acqua. Intorno a loro, nel buio, la luce calda infernale. 

I loro visi esprimono chiaramente il loro disagio: sono confusi, non possono muoversi, non possono uscire dall’acqua, non possono immergere la parte all’esterno, non possono comunicare, sfogarsi, farsi ascoltare. Così è da millenni e così sarà per sempre e il protagonista vede tutto questo, esterrefatto, da un punto più alto del percorso.

Neanche da quel punto sopraelevato, riesce a vedere i giganti dall’alto ed infatti si trova sotto il punto di fuga.

La tela ha avuto un genesi in evoluzione, sopratutto per quanto riguarda i colori. Inizialmente pensavo di giocare un un contrasto caldo per il protagonista e la parte di terra su cui sta e colori freddi per i giganti. 

Ho sentito però la necessità di scaldare quei colori freddi ma mi serviva un colore per farlo. Un colore particolare che fosse il fulcro di tutto. 

Un giorno insieme a mia moglie e mia madre andammo a pranzo in un ristorante orientale e accanto c’era anche uno dei classici negozi cinesi pieni di ogni cosa. Mia mamma doveva fare degli acquisti così ci entrammo e in genere questi negozi hanno sempre un reparto cancelleria-cartoleria. Questo però aveva anche una serie di colori acrilici molto particolari, tra di loro riconobbi come fosse stata un illuminazione, il colore che mi serviva: un rosa fluo! 

Quel particolare “punto” di colore ha dato l’atmosfera all’immagine. La luce calda si riflette sul soffitto ruvido, di roccia bollente da una parte e ghiacciata dall’altra. 

Per ottenere quell’effetto materico ho usato pittura densa e gesso acrilico. Al tatto, sembra ancora più vera!

 

Guarda il video della lavorazione.

Un centinaio di ore di lavoro velocizzate e condensate in soli 5 minuti. Da tela bianca a tela finita.

Per me la storia di questa immagine è stata una vera scoperta. L’ho trovata fantastica! Ma cosa potevo rappresentare? 

Alla fine del percorso impervio del protagonista, dopo aver visto cose orribili, dopo aver superato prove che hanno costretto il protagonista a superare molti dei suoi limiti, arriva lì, all’entrata del prossimo reame.

Nel giardino dell’Eden e chi incontra? Lei. La sua musa, il suo amore, la sua ossessione. 

Ha fatto il viaggio più difficile della storia umana solo per raggiungerla. Lei dal suo canto, è scesa fino al punto più basso per chiedere a all’accompagnatore del protagonista di prendere Dante e portarlo da lei, quando avrebbe potuto rimanere lì  nella pace eterna.

Come si conclude questa storia d’amore che ha viaggiato oltre la morte, il tempo, lo spazio, il male e il bene? Cosa dice la donna al protagonista quando lo vede?
Lo rimprovera amaramente!

Colpo di scena. Tutti davanti alla TV fermi. Con la mano davanti alla bocca o sulla fronte. Indice e pollice bloccati sul labbro inferiore che non lasceranno il pop-corn che stringono. 

LA donna lo rimprovera e il protagonista devastato si accascia a terra a piangere. Ma perchè? Per Amore. 

La donna voleva permettergli di avanzare e quindi doveva pentirsi di ogni peccato perchè non si può andare lì sù da peccatori impenitenti. Che storia d’amore! 

Tutte queste parole forse non servono però, se si è davanti al quadro. Anche se presentano molte variazioni, basilarmente la tela è composta da verde e rosso. Il verde è quello del paradiso terrestre, luminoso ma di rossi ce ne sono due: lui è vestito di rosso e anche lei. Ci ho voluto giocare: La donna veste un rosso che presenta una componente maggiore di bianco al suo interno, che lo rende quindi più rosa. (Carminio e  vermiglione), mentre il protagonista ha la veste di un rosso con una componente maggiore di giallo, che lo rende più caldo e “fuoco” (guarda caso) e colori “terra”. Sopratutto, lui in questo momento è un peccatore che sta facendo i conti con i suoi peccati e quindi è più scuro sia del paradiso terrestre, sia di Beatrice, che invece, ha già messo a posto le cose.

Quest’ultimo mi ha dato qualche difficoltà. Innanzitutto è la parte meno conosciuta. Anche come storico delle immagini tratte dal testo, non ce ne sono moltissime. 

Nota positiva: non sarei stato influenzato dal lavoro di qualcun altro. 

Nota negativa: non sapevo da dove partire. 

Altro problema: l’iconografia. 

L’inonografia non si poteva modificare più di tanto. Inoltre lo scrittore parla di elementi che conosceva, fatti storici di quel tempo e quindi aveva una precisa iconografia in mente basata sella realtà di quel tempo. Ho scelto quindi un immagine con un iconografia “strutturata”, lo scaleo d’oro.

Come ve la immaginate la scala verso il paradiso? Sono andato sul classico: marmo. E come si compone l’immagine? Il protagonista che si guarda intorno felice ed incredulo, dietro di lui (o meglio, davanti a lui) la donna, in prospettiva più vicina a all’alto rispetto lui, che gli indica la strada, il punto di fuga centrale, in alto, da cui proviene la luce più potente.

Il protagonista sta per arrivarci. 

Ho chiesto l’aiuto di un esperto per comprendere il contesto. Sulle scale, salgono e scendono uomini, in una forma eterea, luminosa. Ho immaginato che tali personaggi potessero avere una forma più chiara e umana nel momento che discendono, avvicinandosi per così dire ai piani bassi; e che fossero più uniti alla luce centrale in fase di risalita.

Lo sfondo è un immenso tripudio di colori composti da turchese, blu e violacei che si scontrano con luci giallo paglierino con tocchi “arcobaleno” dati dalla forte luce centrale calda e pura. Tali riflessi sono stati fatti con colori acrilici giallo e fucsia fluo. Questo tipo di colori alzano la saturazione del colore in un modo particolare, anche quando vengono mescolati con colori con parametri “standard”.

In Esclusiva

Edizioni Chartesia ha concesso di mostrare in anteprima ASSOLUTA questo dipinto solo per il ” Marco Russo Art – OPEN STUDIO ONLINE“, la trasmissione in diretta andata in onda nei giorni di Lucca Comics con il supporto della manifestazione stessa.
Potete Riguardare la diretta a questo link. A 1 ora e 17 minuti inizia il nostro Panel con Edizioni Chartesia con la partecipazione di Marco Gottardi (Scrittore) e David Fazzari (nostro collaboratore e moderatore). Si ringrazia Christian Ronchin
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